quarta-feira, 14 Novembro
Decreto Salvini // Sospensione subito! // Assemblea cittadina
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Nelle ultime settimane diversi Comuni italiani (Torino, Bologna, Firenze, Ravenna, Bari, Palermo, ecc.) hanno approvato un ordine del giorno in cui si chiede al Ministero dell’Interno e al Governo la sospensione “in via transitoria fino alla conclusione dell’iter parlamentare” dell’applicazione del Decreto Salvini in materia di immigrazione e sicurezza, e ad aprire un confronto fra le città italiane per rivalutarne l’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori. Una presa di posizione politica molto interna alle dinamiche di governo, in quanto supportata da forze politiche che poco potrebbero dire sui temi dell’accoglienza e della sicurezza, a partire dal PD, responsabile del Decreto Minniti rispetto al quale l’attuale Decreto Salvini si pone in continuità, o dallo stesso Movimento 5 Stelle (nel caso di Torino), attuale forza di governo. Ma pur sempre una presa di posizione politica forte che va a ostacolare gli ingranaggi attuativi e mediatici di un decreto – presto legge – che sancisce la guerra verso e fra i settori popolari. E che per questo motivo deve divenire in prima istanza strumento di rivendicazione e agitazione a partire dalle soggettività e dai territori colpiti dal Decreto.
In questo senso, è dalle periferie e dalle realtà politiche, sociali, associative e sindacali che lottano per e sui territori che deve partire la pressione affinché il consiglio comunale di Roma riprenda e faccia proprio l’ordine del giorno approvato dalle altre città. E che lo integri – oltre alle questioni già poste e relative sostanzialmente alla parte del decreto afferente all’immigrazione e all’accoglienza – anche con le questioni relative alla sicurezza, andando a rigettare le azioni di criminalizzazione della povertà – come l’estensione del Daspo urbano e le misure contro le occupazioni – e delle lotte sociali, su cui pendono nuove, arbitrarie, misure di controllo e repressione.
Questa pressione assume poi un’ulteriore centralità nella città di Roma, dove la gestione comunale a 5 stelle ha fatto proprio fin da subito il “metodo Salvini” tramite la riproposizione delle direttive sugli sgomberi e la criminalizzazione delle occupazioni e delle lotte sociali. E dove ha già dimostrato una totale incapacità gestionale e irresponsabilità nell’attuazione di azioni repressive senza la proposta di alcuna soluzione alternativa, soprattutto nelle condizioni di precarietà e disagio sociale conseguenti agli sfratti e agli sgomberi. La vicenda dei rifugiati di via Scorticabove, le minacce al Baobab, le prospettive tracciate per l’Ex Penicillina e le condizioni precarie delle famiglie sfrattate di recente sono la perfetta dimostrazione delle conseguenze delle politiche di governo.
La rivendicazione dell’approvazione di un ordine del giorno che richieda la sospensione del Decreto Immigrazione e Sicurezza si pone, pertanto, in un’ottica di richiamo alla presa di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale rispetto all’applicazione di un Decreto che andrà ad accrescere esponenzialmente l’esclusione sociale di migliaia di persone e le tensioni sociali in territori già abbandonati dalle istituzioni.
Per questi motivi chiamiamo ad un’assemblea pubblica aperta a tutte le realtà e ai singoli interessati.