<p>Le basi militari in Sardegna sono sempre state una presenza invasiva e una dimostrazione oggettiva di come le guerre comincino anche da questa terra.</p><p>Attualmente, oltre 30.000 ettari del territorio sono occupati dallo Stato, dai suoi militari e dai suoi poligoni.</p><p>Contro questa imposizione c’è, tuttavia, una lotta che ancora oggi resiste e che accomuna tutte le persone che rifiutano e che vogliono sabotare l’esistenza delle basi.</p><p>La storia, anche recente, ha dimostrato che le pratiche di attacco possono essere svariate e proprio per questo efficaci, ancora di più se unite a modalità di lotta differenti</p><p>ma conciliabili tra loro. </p><p>Di ciò è emblematico il taglio delle reti, che trova la sua efficacia nel permettere l’invasione dei poligoni interrompendo le esercitazioni.</p><p>Ne parleremo con due compagne sarde, in vista della manifestazione alla base militare di Teulada del 22 maggio.</p>